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Via Molinazzo 2

6900 Lugano - Cassarate

Svizzera

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Planimetria Caleidoscopio_Spazio bellavista manno_Linear 77

Caleidoscopio

luogo: Manno, Svizzera

data: 2018 

stato: Concorso pubblico di architettura - Spazio Bellavista, Manno

Modello_Caleidoscopio_Spazio bellavista manno_Linear 77

Manno é un comune residenziale all’avanguardia dove si può respirare ancora un’aria di paese e un clima sereno, difatti la sua particolarità sta proprio nel fatto che è unione di situazioni urbanistiche assai diverse. Il nucleo storico di Manno, ricco di spazi pubblici è caratterizzato da un’un’alta densità edilizia di forma piuttosto organica che è stato nel tempo circondato da un tessuto urbano di caratteristiche opposte, a bassa densità edificatoria con forme regolari e completamente privo di spazi pubblici di qualità.


Il mappale di concorso si trova nella zona di tamponamento e di conseguenza è posizionato in un punto dove le diverse caratteristiche urbanistiche del paese iniziano, finiscono e si uniscono. Nel mappale passano e fluiscono tutte le caratteristiche parti dell’identità di Manno.


Il “caleidoscopio”, in ambito narrativo, è anche una delle figure retoriche accostate all’entrelacement, tipo di narrazione in cui è presente un continuo intreccio di storie, proprio riferito alla molteplicità di figure (immagini) che si possono scorgere in esso e proprio questa caratteristica rappresenta il concetto di fondo dal quale si delinea il nuovo progetto. L’edificio si presenta come struttura dove caratteristiche urbanistiche così diverse fluiscono e interagiscono l’una con l’altra creando una nuova unità.


Il posizionamento all’interno del mappale avviene in modo che le direzioni della città fluiscano nel volume nel modo più naturale possibile definendo l’entrata e creando spazi che funzionano e guadagnano qualità rapportandosi fra loro.

La volumetria è risultato della sovrapposizione di due volumi semplici ispirati alle tipologie urbanistiche esistenti di Manno come quelle organiche degli edifici del nucleo e quelle più statiche e regolari della parte residenziale; in seguito i volumi si smussano e direzionano tramite le assi visive in modo da ottimizzare la qualità sia degli spazi esterni che quelli più intimi interni.


Tutti gli interventi effettuati avvengono seguendo la morfologia naturale del terreno, modificandola il meno possibile sia fisicamente che visualmente, rendendola parte tematica ed estetica dell’edificio stesso. Infatti, la facciata riprende tramite un delicato rilievo in cemento a vista il disegno della morfologia poligonale del terreno nascosta dal posizionamento del volume nel mappale. Contemporaneamente la facciata con il suo colore riprende quello dell’aragonite richiamando così alla storia e alla particolarità di Manno nell’essere uno dei luoghi di maggior interesse geologico nazionale. Nuovo paragrafo


“L’entrelacement” si presenta nell’edificio tramite un continuo intreccio fra spazi di diverse tipologie in diversi livelli, sia verticalmente che orizzontalmente. Nel caso specifico dello spazio naturale, esso oltre a formare percorsi e spazi d’incontro esterni, come ad esempio i giardini segreti per i più piccoli e le piazze di riposo, fluisce morfologicamente all’interno della biblioteca e crea al piano superiore un giardino interno. Il concetto di intreccio di funzioni si ripropone su tutti i livelli del progetto; la disposizione delle stanze interne è infatti un continuo susseguirsi di atmosfere connesse fra di loro tramite legami visivi o fisici.


Le aperture (finestre) diventano così cornici di viste che si trasformano in dipinti, rendendo l’edificio quasi interamente modulabile come lo è fisicamente la grande sala multiuso. In questo modo si forma un’identità chiara sia dell’edificio che degli spazi esterni aggregativi creati. Nella zona montagnosa del mappale è inoltre pianificato un sentiero pedonale che scorre sulle curve di livello, all’interno dell’edificio e si collega di nuovo agli spazi esterni di Manno.


Per il progetto è previsto un minimo spostamento di terra ed una co- struzione in calcestruzzo armato gettato in opera che si inalza su tre piani, fra cui uno interrato. Le solette sono progettate con pannelli in legno per solai con struttura scatolare che rispetto alla costruzione in legno massiccio risparmia più del 50% con la stessa efficienza statica.

La facciata è in calcestruzzo facciavista pigmentato rosso con matrici che danno rilievo alla facciata.

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